Il mio nome è Ambroso Antonio, ho un’azienda agricola a indirizzo frutticolo-seminativo, in particolare ciliegio e albicocco, ha un’entità circa di una ventina d’ettari.
Il ciliegio è una coltura che abbiamo iniziato circa vent’anni fa, siamo in pianura dov’è stata un po’ un’iniziativa azzardata, anche visto i ritorni di freddo e le brinate primaverili che potevano ostacolare la realizzazione di questa coltura.
L’impianto è dotato di un sistema sottochioma per tutelarne proprio la protezione verso quest’avversità
Come hai conosciuto EVEO?
Ho conosciuto Eveo tramite Vitaliy, è stata un’iniziativa che è stata portata con un tecnico di zona.
L’interesse è suscitato subito, quando mi è stato presentato con delle caratteristiche che possono aiutare per i ritorni di freddo, per le brinate precoci.
Che cosa hai scoperto?
Tra l’altro il primo anno che ne abbiamo fatto uso, abbiamo avuto anche un primo riscontro diretto per la brinata che era successa: si è notato che la superficie trattata ha dimostrato una maggiore omogeneità di produzione e un risultato sul prodotto.
Abbiamo visto subito i risultati, questo ci ha permesso di continuarne poi la sperimentazione, una piccola sperimentazione in azienda, e col tempo si è anche ben consolidata.
Ad oggi, sono passati circa 5 o 6 anni da quella presentazione, e i casi in cui ci sono stati dei ritorni di freddo… si sono presentate altre 1 o 2 situazioni: una situazione importante in cui si è visto, si è marcato un’incidenza dei danni di questa brinata precoce, e con soddisfazione abbiamo riscontrato gli effetti positivi del prodotto.
Che cosa utilizzavi prima?
Prima di Eveo si utilizzava prodotti a base d’alga, giusto per andare ad arricchire i sali minerali con l’intento di riuscire a proteggersi dai ritorni di freddo… e, con Eveo, ne abbiamo trovato un’alternativa.
Come si usa EVEO?
Il prodotto ha delle caratteristiche ben particolari, nel senso che… ha bisogno di un paio di giorni per essere assorbito, metabolizzato ed entrare nelle funzionalità della pianta.
A inizio fioritura, ad un (circa) 5% di fiori aperti, un primo trattamento – a meno che per diverse previsioni metereologiche che magari ne potrebbero anticipare l’utilizzo – e successivamente a 80% di fiori, di caduta petali, eseguire un secondo o un terzo trattamento a fine fioritura, per andare a tutelarne quel che è l’allegagione.
Diciamo che il prodotto, da quel che abbiamo visto, ha un’efficacia sulla pianta che si prolunga ben oltre la settimana… circa 10 giorni di attività.
E in questi 10 giorni, noi abbiam visto una protezione di quella che è la coltura.
La prefioritura, la fioritura…andare questo periodo molto importante, delicato, della fase di produzione, è anche il miglior momento per giustificare al meglio l’utilizzo di questo prodotto.
In base alla mia esperienza, ne valorizzo al massimo l’utilizzo proprio nella fase di fioritura.
Poter tutelare il prodotto è la cosa principale, dopo ne possiamo correggere altre carenze, però… il primo obiettivo è quello di riuscire a portare a casa il prodotto.
Cosa è cambiato con EVEO?
Questo mi da una grande tranquillità… anche sotto il punto di vista della protezione e della sicurezza di poter portare a termine una coltura.
Tutelare la fioritura significa andare a tutelare il proprio reddito, il lavoro di un anno, andare a tutelare tutti gli sforzi che si fanno per cercare di portare a casa il prodotto.
E…a distanza di questi 5-6 anni, posso dire con assoluta certezza che… in questo senso Eveo mi ha dato i risultati promessi.