Il colore praticamente è una parte che va a perdersi nel tempo, si ossida, si scarica.
Se hai un punto di colore importante, quel punto di colore te lo puoi portare dietro più a lungo.
è come avere un bagaglio: se uno parte con un piccolo bagaglio, arriva in fondo che magari… non c’ha più nemmeno il bagaglio, se parte con 4-5 valigie, può darsi che… magari qualcosa arriva.
Fissare il colore e la struttura, che sono due cose che vanno un po’ di pari passo perché se c’è il colore vuol dire che l’uva è matura bene, omogenea, da un bel colore ma da anche una bella struttura e un bel punto di estratto secco.
Cosa hai scoperto?
Con un’altro prodotto, sempre della 43g, prodotto che ci ha permesso di avere una maturazione più equilibrata e omogenea su tutto il cordone,
ed avere dei colori naturali molto, molto più importanti e anche questo diciamo che per un vigneto che si trova su Montalcino e deve produrre un vino dal lungo invecchiamento, è molto importante, perché, una delle cose che cerchiamo di estrarre con maggiore intensità, è proprio la parte colore, oltre che la parte strutturale del prodotto uva che portiamo in cantina.
Questa fase qui, viene fatta nel periodo “normale” fine luglio-primi di agosto, nel momento in cui l’acino dell’uva, da verde, comincia a virare sul bianco, che fa quella pellicola che si chiama invariatura e poi inizia a prendere il colore: quello è il momento in cui va fatto.
Non avrei da aggiungere altro per quello che riguarda il prodotto, l’unica è provare il prodotto finale.
Calcolando che, per dire, sul Brunello, poi abbiamo un periodo molto lungo di affinamento e di invecchiamento, queste tecniche usate, in vigna, soprattutto, si ritrovano poi in un prodotto che deve comunque dare il massimo per arrivare a produrre vini che possono durare anche 30 anni.
Devono mantenere un ottimo colore, devono mantenere degli ottimi profumi.